Domenica 26 gennaio 2020 il centro di Pedara ha avuto la grande gioia di annoverare tra i propri componenti due nuovi Salesiani Cooperatori: Maria Imbrogiano e Francesco Pulvirenti. Nel corso di una animata Celebrazione Eucaristica, presieduta dal dirttore dell'Istituto S. Giuseppe Don Alfio Bruno, è stata emessa la Promessa ed è avvenuta la consegna degli attestati per mano della Coordinatrice Provinciale Mimmi Monaco.

elisa dipasqualeMartedì scorso è tornata alla casa del Padre la cara Elisabetta Di Pasquale vedova Princiotta, salesiana cooperatrice del centro di Palermo Ranchibile.
Con gioia appena due mesi aveva festeggiato il suo ottantesimo compleanno, con una bella sorpresa del Centro e della sua famiglia.
Di seguito il ricordo che di lei ha tracciato ai suoi funerali Fabio Maria Tinaglia, salesiano cooperatore ed ex coordinatore del Centro.
"Ho conosciuto Elisa al mio rientro dal Piemonte. Elisa era fra i Cooperatori esuli del centro di Sampolo. Assieme abbiamo percorso e condiviso tre anni nel consiglio locale, io da coordinatore lei da consigliera.
Era approdata alla famiglia di don Bosco come cooperatrice, perché coinvolta, con altri genitori di allievi della scuola Sampolo, dal salesiano che aveva in cura il "gruppo" cooperatori.
Tra noi è stata subito simpatia e stima, animata non solo da ragioni di natura umana, ma con radici più profonde, nonostante in consiglio e in numerosi colloqui personali ci siamo trovati a disquisire a lungo sulla parola "gruppo cooperatori di…", piuttosto che su comunità e dono per la Chiesa. Tante volte i pensieri la riconducevano ai bei momenti vissuti al Sampolo. Altrettante volte l'ho invitata a riflettere sulla vocazione battesimale di ogni cristiano che non può vivere di nostalgie, perché chiamato a gustare e testimoniare il presente e da salesiani cooperatori a sognare in grande. Elisa ha compreso e maturato il suo essere cooperatrice in questa nuova prospettiva, perché aveva il dono della fede. Sapeva rimettere tutto in discussione. Ricordo quando le portai il suo primo smartphone. Le spiegai le funzioni di base, poi si rese autonoma. Era felice di poter finalmente ricevere ed inviare in autonomia messaggi a tutti i Cooperatori. Ha vissuto ed affrontato la sua malattia, in tutta la sua drammaticità, sempre con dignità e verità. Non l'ho mai vista con il sorriso spento. Ne aveva sempre uno per tutti, anche quando nel suo sguardo erano evidenti i segni della sofferenza. Elisa non ha mai perso la sua gioia di vivere e il suo innocente e disarmante entusiasmo. Proponeva e si proponeva, fissando l'interlocutore con i suoi occhioni, con lo sguardo e la freschezza di un'adolescente. Dire no ad Elisa era davvero impegnativo, per non ferire la sua innocente spontaneità. La fede le ha dato la capacità di accogliere, di amare, di sorridere, di sperare… di cambiare prospettiva, dalla sua a quella di Gesù".