Domenica 21 marzo, presso l’Opera Salesiana di San Matteo, il Centro di Messina – Giostra con grande gioia e profonda gratitudine a Dio, ha accolto nove Salesiani Cooperatori: Anna Bombaci, Andrea Borgosano, Sergio Cardillo, Giovanni Di Blasi, Padre Stefano Messina, Eliana Micali, Franca Morales, Francesca Giacoppo, Giuseppe Passalacqua.
Dopo un percorso di formazione e discernimento, accompagnati da un’èquipe di formatori ma con il sostegno del Centro, questo gruppo costituito da donne, uomini, coniugi, genitori, un sacerdote direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile, studenti, insegnanti, catechisti, impegnati in diverse professioni… con entusiasmo ha emesso la promessa di essere testimoni dell’Amore di Dio incarnando il carisma salesiano.
A concelebrare, insieme al delegato del centro di giostra don Salvatore Barbetta, e al neo salesiano cooperatore padre Stefano Messina è stato anche don Arnaldo Riggi, già incaricato dell’oratorio di Giostra.
La coordinatrice del Centro locale, Emilia Fotia, ha presentato gli aspiranti ed il loro percorso formativo all’assemblea; ad accogliere le promesse è stato il consigliere locale e responsabile di zona Tanino Morabito, delegato dalla Coordinatrice Provinciale che è stata impossibilitata ad essere presente fisicamente ma che, con l’affetto e la preghiera, ha accompagnato, insieme agli altri Consiglieri Provinciali, i nuovi salesiani cooperatori.
Nonostante i limiti imposti dal contenimento dell’emergenza sanitaria, alla Celebrazione Eucaristica alcuni centri della zona di Messina sono stati comunque presenti e i parenti, gli amici e le comunità parrocchiali dei nuovi cooperatori hanno potuto partecipare in comunione di spirito, seguendola online.
Ai neo cooperatori il Centro ha consegnato, insieme all’Attestato, una treccia costruita con l’unione di tre cordicelle ricordando che quando queste sono unite sono più forti; a ciascuno di loro l’augurio di sperimentare ogni giorno la bellezza e l’importanza di condividere l’impegno in questa “via che porta alla santità” perché “l’Associazione dei Cooperatori «è fatta per scuotere dal languire nel quale giacciono tutti i cristiani, e diffondere l’energia della carità»”.
Mariangela Inferrera